TLDR : Il dispiegamento su larga scala degli agenti di IA, promettenti ma ancora poco implementati, dipende più dalla fiducia delle aziende che dalla tecnologia, secondo il Capgemini Research Institute. Gli ostacoli principali restano le preoccupazioni etiche, un'infrastruttura immatura e una preparazione insufficiente dei dati, nonostante un potenziale di guadagni economici considerevole.
Sommario
Mentre il 2025 era stato annunciato come l'anno della maturità degli agenti di IA, il loro dispiegamento dipenderà meno dalla tecnologia che dalla fiducia, secondo l'ultimo rapporto del Capgemini Research Institute. Nonostante un potenziale di 450 miliardi di dollari di ricadute economiche entro il 2028, solo il 2% delle aziende li ha effettivamente dispiegati su larga scala.
Per il suo studio "Rise of agentic AI: How trust is the key to human-AI collaboration”, l'istituto di ricerca dell’ESN ha intervistato lo scorso aprile 1.500 dirigenti di aziende che generano più di un miliardo di dollari di fatturato annuo, distribuite in 14 paesi. Queste aziende avevano tutte iniziato a esplorare l'IA agentica.
L'entusiasmo frenato da un significativo calo della fiducia
L'entusiasmo iniziale per l'IA agentica si basava su promesse allettanti: liberazione del tempo umano, accelerazione delle decisioni e ristrutturazione di intere aree delle funzioni di supporto o operative. Tuttavia, in un anno, la fiducia verso gli agenti di IA completamente autonomi è passata dal 43% a solo il 27%. Le preoccupazioni etiche (privacy, bias, mancanza di spiegabilità) frenano l'adozione: 2 dirigenti su 5 ritengono che i rischi superino i benefici.
Tuttavia, le aziende che hanno già implementato agenti di IA mostrano un livello di fiducia superiore di 10 punti alla media.
L'uomo, sempre essenziale
Il modello emergente non è più quello di un'IA che sostituisce gli esseri umani, ma di coppie ibride in cui agenti e collaboratori formano una squadra distribuita. Quasi il 60% delle organizzazioni intervistate prevede di instaurare questo modello nei prossimi 12 mesi.
Come sottolinea Niraj Parihar, CEO, Insights and Data Global Business Line, Capgemini: “Gli agenti IA sono membri del team, non sostituti”.
Il beneficio atteso da questa collaborazione è tangibile: i rispondenti prevedono non solo un aumento del 65% dell'impegno umano nelle attività ad alto valore aggiunto, ma anche un guadagno del 53% in creatività e un miglioramento del 49% della soddisfazione dei collaboratori.
Ostacoli organizzativi ancora presenti
Nonostante l'entusiasmo mostrato dal 93% dei dirigenti intervistati, solo il 2% delle aziende ha dispiegato agenti IA su larga scala. Gli ostacoli principali sono un'infrastruttura ancora immatura per l'80% di esse e un livello di preparazione dei dati insufficiente (quasi 4 aziende su 5).
In questo contesto, solo il 15% delle funzioni dovrebbe integrare agenti IA a un livello semi-autonomo o autonomo entro il 2026. Questo tasso potrebbe raggiungere il 25% entro il 2028, secondo Capgemini.
Gli agenti IA dovrebbero trovare prima la loro collocazione in ambiti come il servizio clienti, l'informatica e le funzioni commerciali, dove la loro capacità di automazione offre guadagni rapidi. La loro adozione dovrebbe poi ampliarsi progressivamente, nei prossimi tre anni, a settori più complessi come le operazioni, la R & D e il marketing.
Per sfruttare appieno il loro potenziale, il rapporto raccomanda di andare oltre l'effetto moda e di ripensare i processi, reinventare i modelli economici, trasformare la struttura organizzativa, e, infine, trovare il giusto equilibrio tra autonomia degli agenti e coinvolgimento umano.
Franck Greverie, Chief Portfolio e Technology Officer presso Capgemini, a capo di Global Business Lines e membro del Comitato di Direzione generale del Gruppo, conclude:
“Per avere successo, le aziende devono rimanere concentrate sui risultati, ripensando i loro processi con un approccio 'AI first'. Il successo di questa trasformazione risiede nella necessità di creare fiducia nell'IA, assicurandosi di svilupparla in modo responsabile, integrando l'etica e la sicurezza fin dalla progettazione. Ciò implica anche riorganizzare le aziende per favorire una collaborazione efficace tra esseri umani e IA, e creare le condizioni propizie affinché questi sistemi rafforzino il giudizio umano e migliorino le performance economiche”.